Cedar
Walton, uno dei più stimati accompagnatori nell'ambito dell'hard
bop, è un pianista versatile che, col suo tocco funky e la persuasività
del suo senso melodico, ha dato lustro alle registrazioni di molti
dei più grandi musicisti jazz. Egli è anche uno dei più misconosciuti
compositori di questo genere musicale: pur essendo sempre stato un
interprete di standards di prim'ordine, Walton ha anche scritto numerosi
ed eccellenti pezzi musicali (Mosaic, Ugetsu e Bolivia, per citarne
solo alcuni) che hanno trovato il loro posto nel repertorio di Art
Blakey durante il periodo che il pianista passò coi Jazz Messengers,
nei primi anni Sessanta. Il primo insegnante di pianoforte di Walton
fu sua madre. Dopo avere frequentato l'Università di Denver, si trasferì
a New York nel 1955, apparentemente per fare musica. Fu invece chiamato
nell'esercito. Spedito in Germania, Walton suonò coi musicisti statunitensi
Leo Wright, Don Ellis e Eddie Harris. Dopo essere stato congedato,
Walton ritornò a New York, dove iniziò la sua carriera, questa volta
sul serio. Dal 1958 al '61, suonò, tra gli altri, con Kenny Dorham,
J.J. Johnson e il Jazztet di Art Farmer. Si unì poi, nel 1961, a Blakey,
col quale rimase sino al '64 in quello che fu il più influente dei
gruppi del batterista, con Freddie Hubbard e Wayne Shorter. Walton
fece poi da accompagnatore a Abbey Lincoln tra il 1965 e il '66, mentre
tra il 1966 e il '68 incise dei dischi con Lee Morgan. Nel periodo
dal 1967 al '69, Walton lavorò anche come sideman in molti album prodotti
dalla Prestige. Suonò poi in un gruppo con Hank Mobley, nei primi
anni Settanta, e tornò con Blakey nel 1973 per un tour del Giappone.
Il gruppo che Walton dirigeva in quel periodo, chiamato Eastern Rebellion,
era formato da un cast di musicisti in continua rotazione: tra essi
vi furono Clifford Jordan, George Coleman, Bob Berg, il contrabbassista
Sam Jones e il batterista Billy Higgins. Durante gli anni Ottanta
e Novanta, Walton continuò a guidare le sue valenti formazioni, registrando
per la Muse, la Evidence e la Steeplechase. Tra le sue molte imprese,
è meno noto il fatto che Walton fu il primo pianista a registrare
con John Coltrane, nell'aprile del 1959, Giant Steps, uno di quei
brani che incutono timore: diversamente dallo sfortunato Tommy Flanagan
un mese dopo, a Walton non fu richiesto un assolo, ma la sua presenza
è lo stesso magnifica.