Jazle - il festival jazz del salento

Brad Mehldau Trio
Brad Mehldau, piano; Larry Grenadier, contrabbasso; Jorge Rossy, batteria.

Lecce, Teatro Politeama, 30 ottobre 2000

 

La programmazione di JAZ LE, a cura di DODICILUNE e FOCUS, riprende con un concerto d'eccezione, senza dubbio l'evento jazz dell'anno. In pochissimi anni il pianismo di Brad Mehldau ha raggiunto le vette più alte del panorama jazz mondiale, con una vertiginosa ascesa non affatto casuale. Mehldau ha conquistato un'aura di sacralità non dissimile da quella, ieratica in ogni sua manifestazione, che il solo Keith Jarrett ha saputo generare nell'immaginario e nelle aspettative di tutti gli appassionati della musica, intesa tout court, nella sua accezione più ampia. Mehldau suona per tutto il tempo con gli occhi chiusi e la testa china, come un uccello notturno, raggiungendo il subconscio e facendo letteralmente rivivere le più intime melodie: egli raggiunge, ha affermato il Time Magazine, una risonanza spirituale, e un'estasi travolgente. Inoltre il suo Trio (con Larry Grenadier al contrabbasso e José Rossy alla batteria) é una formazione stabile, che arricchisce ad ogni esibizione l'interplay e le sinergie creative, combinando complessità armoniche alla semplicità quasi infantile delle melodie, vincendo sin dal 1998 il premio della più autorevole rivista americana di jazz, Downbeat, quale miglior gruppo acustico, e guadagnando una nomination per il Grammy, oltre ad altri numerosissimi riconoscimenti. Brad Mehldau, come molti suoi contemporanei (ha solo 32 anni), ha iniziato la sua carriera con studi classici e quindi con un intenso training tecnico. La sua prima importante uscita sulla scena mondiale é stata con il gruppo dell'altro enfant prodige, Joshua Redman. La prima uscita discografica a suo nome, Introducing Brad Mehldau, del 1995, rivela un pianismo originalissimo, dalle linee ellittiche, dalle figure ritmiche volatili, e dalle inaspettate fiammate di colori e dissonanze. Il suo secondo CD, The Art of the Trio, volume 1, immediatamente acclamato dalla critica, inaugura una serie di registrazioni, arrivate al volume 4 (con due registrazioni live al Village Vanguard di N.Y.), che emozionano l'ascoltatore tra melodie struggenti e un romanticismo estatico, e consacrano Mehldau quale pianista di riferimento assoluto. Nel 1999 pubblica Elegiac Cycle, un incredibile monologo pianistico di composizioni originali, indefinibili e di estrema ricchezza espressiva, nove misteriose elegie classiche, "emozionalmente complesse" (come le ha definite il Times). Le composizioni originali di Brad Mehldau risentono dell'influenza dei suoi studi classici, e, particolarmente, di quelli di contrappunto. E lo stesso Mehldau non esita a indicare, quali principali influenze compositive, soprattutto Brahms, ma anche Schumann, Beethoven e Schubert. Il suo modo di suonare scava in ogni parte della storia del jazz, ma cerca anche gli angoli più reconditi della musica contemporanea del 20° secolo, non escluso il rock d'autore. Lo straordinario bagaglio di esperienze di Mehldau si é arricchito, negli ultimi anni, di tre importanti collaborazioni nel cinema, per la colonna sonora di "Mezzanotte nel giardino del bene e del male", di Clint Eastwood, e, soprattutto, per quelle di "Eyes wide shut", di Kubrick, e di "The Million Dollar Hotel" di Wim Wenders, con un cast stellare (tra gli altri, Bono degli U2 e Brian Eno). Il BRAD MEHLDAU Trio éper la prima volta a Lecce, prima italiana della sua tourneé.

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