Jazle - il festival jazz del salento

Jim HALL Quartet feat. Greg Osby

Jim Hall, chitarra; Greg Osby, alto sax;
Steve La Spina, contrabbasso; Terry Clarke, batteria.
1^ data europea

Lecce, Teatro Politeama, 17 ottobre 2001

La programmazione di JAZ LE riprende con un concerto d'eccezione, senza dubbio l'evento jazz dell'anno, arricchito dall'essere la "Prima" Europea del tour.
JIM HALL, il "mago della chitarra", come lo ha definito Downbeat, il più autorevole magazine di jazz al mondo, dedicandogli la copertina del mese di luglio di quest'anno, è senza dubbio il chitarrista jazz vivente più stimato, da pubblico e critica, nonché da tutti i suoi colleghi, che gli accordano il rispetto normalmente attribuito ad un grande maestro. Nel mondo della chitarra, la personalità di Hall è unica. Paragonato per statura ed influenza a Charlie Christian e Django Reinhardt, Hall è stato definito da Sonny Rollins "il più grande chitarrista di jazz". Uomo tranquillo nella vita, Hall continua nel suo viaggio a scandagliare i confini dell'universo musicale, felice di dividere le sue esplorazioni e le sue scoperte con gli altri, musicisti e non. Il suo forte desiderio di comunicare intensamente rende l'esperienza con la sua musica semplicemente devastante. Nato a Buffalo nel 1930 e cresciuto tra NYC e Cleveland, inizia a studiare la chitarra a 10 anni, e già a 13 suona professionalmente in pubblico con un suo gruppo. Scopre, come una folgorazione, Charlie Christian (ascoltato col gruppo di Benny Goodman), e, introdotto dal suo maestro alla musica di Django Reinhardt, si laurea in teoria Musicale, proseguendo gli studi di Composizione Classica. Nel 1955, da membro dell'originario quintetto di Chico Hamilton, acquista la prima notorietà, nazionale ed internazionale. Il suo stile terso, rilassato, con spazi aperti e silenzi, richiama la abile capacità di Miles Davis di dire molto con poco, di dire di più con meno; la finezza ritmica ed armonica, la scelta delle tessiture e il senso del contrappunto, e il continuo definire e ridefinire il proprio viaggio hanno reso Hall una fonte unica di ispirazione per i chitarristi contemporanei più stimati come Bill Frisell e Pat Metheny (il quale, da sempre accanito fan di Hall, ha realizzato un sogno condividendo col Maestro l'incredibile esperienza del disco Jim Hall & Pat Metheny, del 2000, a tutt'oggi ultimo straordinario CD di Hall). Ma anche musicisti di gusto ed estrazione differenti come Gunther Schuller, Ornette Coleman ed il violinista classico Itzhak Perlman ne hanno sottolineato l'approccio innovativo, con sorgenti d'ispirazione multiformi, come le esperienze di una vita. Nel 1962, nel corso di una tourneé in Sud America con Ella Fitzgerald, assiste "in tempo reale" alla nascita della Bossa Nova: l'influenza rimarrà per sempre (come traspare dalle sue registrazioni con Sonny Rollins -"What's new" del 1962, che Hall stesso definisce una svolta epocale-, e con Paul Desmond, "Bossa antigua" e "Take Ten", del 1963). Se l'improvvisatore jazz paga il tributo ai grandi fiati del jazz, da Lester Young a Charlie Parker, il compositore guarda a Joao Gilberto e alle arti visive, da Monet a Mirò a Matisse. Sempre su nuove strade di espressione musicale, Hall ha sperimentato combinazioni strumentali inusuali, dal duo (leggendary i dischi con Bill Evans, come Undercurrent, 1959, e con Ron Carter), al trio (da quello storico con Jimmy Giuffre e Bob Brookmeyer, del 1957, alla straordinaria registrazione con Michel Petrucciani e Wayne Shorter, Power of three, del 1987), all'ensemble orchestrale e di ispirazione classica (dal sinfonismo alla registrazione con i virtuosi classici Itzhak Perlman e André Previn, agli ultimi lavori in CD come Textures).
GREG OSBY è l'altra star della serata. Altosassofonista, talento inquieto e multiforme, formatosi a NYC nella palestra del collettivo M-BASE, Osby ha sperimentato il funk urbano, i ritmi hip-hop e il jazz più pulsante e d'avanguardia, introducendo negli ultimi anni la varietà e innovatività del suo stile in climi e contesti più ortodossi. La discografia rispecchia fedelmente la maturazione di Osby, che in Friendly Fire, del 1999, combatte una battaglia di sax con Joe Lovano, e nel recentissimo Invisible Hand guida una all-star (con lo stesso Hall), suonando un jazz dalle suggestioni notturne. Il JIM HALL Quartet, completato da STEVE LA SPINA al contrabbasso e TERRY CLARKE alla batteria, da anni fidi collaboratori di Hall nei suoi tour mondiali, è per la prima volta a Lecce, prima europea della sua
tourneé.

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