Seamus
Blake è un musicista ricco di brillanti idee, aperto a molteplici
influenze contemporanee ma con forti radici nella storia del jazz,
in possesso di un’eccellente tecnica e di un suono carismatico. Sassofonista
di doti tecniche e pensiero musicale superiori, che coniuga a una
grande sensibilità e a una non comune sapienza espressiva, Blake è
considerato uno dei migliori esponenti al mondo del sax tenore.
Nato a Londra e cresciuto in Canada, da diversi anni risiede a New
York, dove ha avuto modo di collaborare tra gli altri con John Scofield,
la Mingus Big Band, Conrad Herwig, Alex Sipiagin e Dave Douglas, oltre
che a suonare e incidere a proprio nome e come sideman in varie formazioni
comprendenti suoi pari quali Chris Cheek, Jorge Rossy, Kevin Hays,
Larry Grenadier e Bill Stewart.
La sua classe di grande improvvisatore ha ottenuto un importante riconoscimento
nel 2002, anno in cui Blake ha vinto il prestigioso Thelonious Monk
Award come migliore sassofonista, premio assegnatogli da una giuria
comprendente Wayne Shorter, George Coleman e Joshua Redman. Accanto
a lui in questo tour tre formidabili musicisti quali David Kikoski
al piano, eccellente pianista che ha collaborato tra gli altri con
Roy Haynes, Michael Brecker, Chris Potter, Joe Henderson e Toots Thielemans,
Danton Boller al contrabbasso, che ha collaborato tra gli altri con
Bennie Wallace, Willie Jones III e Roy Hargrove, e Rodney Green alla
batteria, uno degli strumentisti più interessanti segnalatisi negli
ultimi anni, già al fianco di Joe Henderson, Benny Green, Tom Harrell
e Mulgrew Miller.
Seamus
Blake
Nato a Londra e cresciuto a Vancouver in Canada, Seamus Blake è da
qualche anno uno dei sassofonisti che più si sono distinti sulla scena
musicale di New York. Iniziati gli studi musicali con il violino all’età
di nove anni Seamus Blake si avvicina in seguito al sassofono suonando
il contralto nell’orchestra del suo liceo. Passato al tenore, frequenta
successivamente il Berklee College di Boston, entrando in contatto
con molti grandi musicisti. Dopo il trasferimento a New York all’inizio
degli anni ’90, Blake inizia a suonare e incidere con Victor Lewis,
Billy Drummond, Darrell Grant, Kevin Hays, Bill Stewart e Dave Kikoski,
formando anche dei propri gruppi con cui incide a suo nome albums
come "The Call", "Four Track Mind" e "Stranger Things Have Happened".
Seamus Blake ha inoltre collaborato regolarmente con il gruppo di
John Scofield e la Mingus Big Band, oltre che con Conrad Herwig, Alex
Sipiagin, Dave Douglas e Wycliffe Gordon. Ha recentemente inciso a
proprio nome per la Criss Cross l’album "Echonomics", e con il gruppo
"Bloomdaddies", cui prendono parte Chris Cheek e Jorge Rossy ha pubblicato
per la Fresh Sound Records. Di particolare rilievo è anche il quartetto
"Sangha", un collettivo in cui Blake è accanto a Kevin Hays, Larry
Grenadier e Bill Stewart. Seamus Blake è un musicista ricco di brillanti
idee, aperto a molteplici influenze contemporanee ma con forti radici
nella storia del jazz, in possesso di un’eccellente tecnica e di un
suono carismatico. La sua classe di grande improvvisatore ha ottenuto
un importante riconoscimento nel 2002, anno in cui Blake ha vinto
il prestigioso Thelonious Monk Award come migliore sassofonista, premio
assegnatogli da una giuria comprendente Wayne Shorter, George Coleman
e Joshua Redman.
David Kikoski
Nato nel 1961, David Kikoski ha iniziato a suonare il pianoforte all’età
di sei anni sotto la guida del padre. Nell’adolescenza suona in vari
gruppi di jazz e rock, vincendo "The New Jersey Allstate Jazz Competition".
Dopo il liceo si iscrive al Berklee College of Music di Boston, diplomandosi
in pianoforte. Negli anni trascorsi a Boston forma un proprio trio
ospitando a volte Pat Metheny, con cui successivamente inciderà insieme
a Roy Haynes. Trasferitosi a New York nel 1984, Kikoski non tarda
ad affermarsi sulla scena musicale. La prima occasione importante
gli viene offerta proprio da Roy Haynes, segnando l’inizio di una
partnership che dura fino ai nostri giorni. Grazie a questa collaborazione
David Kikoski ha modo di incontrare, suonare e incidere tra gli altri
con musicisti del calibro di Randy Brecker, Joe Henderson, Ron Carter,
Al Foster, Buster Williams e Bob Berg. Nel 1989 incide il suo primo
disco alla testa di un proprio trio, comprendente Eddie Gomez e Al
Foster. Il secondo disco, prodotto da Walter Becker degli Steely Dan,
vede la partecipazione di Randy Brecker e Billy Hart. All’inizio degli
anni ’90 Kikoski fa parte del quartetto di Bob Berg, e incide a proprio
nome "Another Standard" per l’etichetta Stretch di Chick Corea. Nel
1994 incide per l’etichetta Sony Epicure l’album "David Kikoski",
in trio con Essiet Essiet e Al Foster. Negli anni successivi David
Kikoski collabora con numerosi grandi musicisti tra cui John Scofield,
Brian Lynch, Peter Erskine, Red Rodney, Ravi Coltrane, Chris Potter,
Christian McBride, Joe Henderson, Joey Baron, Dave Holland, Mike Stern,
Chick Corea, Toots Thielemans, Pat Metheny, Victor Lewis, Tom Harrell,
Gary Thomas, Marcus Miller, la Mingus Big Band e Michael Brecker.
Dal 1997 David Kikoski ha iniziato con l’etichetta olandese Criss
Cross una fruttuosa collaborazione che ha prodotto " Inner Trust",
del 1997, in trio con Ed Howard e Leon Parker, "The Maze" insieme
a Jeff "Tain" Watts, Seamus Blake e Scott Colley, e "Almost Twilight"
registrato con John Patitucci e Jeff "Tain" Watts dopo un ingaggio
di una settimana allo "Sweet Basil" di New York. Nel 2001 Roy Haynes
invita Kikoski a unirsi alla sua nuova allstars band, comprendente
Dave Holland, Roy Hargrove e Kenny Garrett, per effettuare delle tournée
e un’incisione, che ha ricevuto una nomination ai Grammy Awards. Il
gruppo è tuttora attivo, e vede la partecipazione di Nicholas Payton
e Christian McBride. Più recentemente David Kikoski ha collaborato
con la "Soul Bop Band" di Randy Brecker e Bill Evans, e i Brecker
Brothers. Tra le sue più recenti realizzazioni discografiche vi sono
il suo quarto album da leader per la Criss Cross, "Surf's Up", in
cui esplora svariati paesaggi musicali dal samba a classici del pop
di Frank Zappa e Brian Wilson, e soprattutto il progetto "BeatleJazz",
i cui primi due volumi hanno ottenuto grande successo. Il terzo volume,
uscito nel 2004 e intitolato "With a little help from our friends"
vede come ospiti Michael Brecker, Randy Brecker e John Scofield. Sempre
del 2004 è poi "Details", in trio con due star quali Bill Stewart
e Larry Grenadier. Musicista di grandi doti tecniche e di forte spessore
jazzistico, Kikoski è anche uno dei musicisti più generosi che ci
siano sulla scena. Il suo stile trae ispirazione da svariate fonti
e presenta un distillato sapientemente equilibrato della storia del
piano jazz, vista attraverso l’ottica di un musicista che ne vive
l’evoluzione costantemente in prima linea da oltre due decenni. Tutto
ciò, insieme a un bagaglio lessicale jazzistico apparentemente inesauribile,
porta David Kikoski a fornire invariabilmente dal vivo un set di grande
forza espressiva e peso specifico, che risulta assolutamente convincente.
Danton Boller
Danton Boller, contrabbassista, è nato nell’Indiana, e ha vissuto
per 12 anni in California, prima di trasferirsi a New York, dove risiede
da una decina di anni. Dopo essersi appassionato alla musica ascoltando
le prove dei gruppi di rock & roll del padre, la sua camera era sovrastante
la sala prove della casa in cui vivevano, verso i 17 anni Danton studia
in seguito il contrabbasso con Eugene J. Wright, soprannominato "Senator",
già collaboratore tra gli altri di Sonny Stitt, Gene Ammons, Art Blakey,
Cal Tjader e Dave Brubeck. In seguito Boller ha avuto modo di suonare
con Bennie Wallace, Alvin Queen, Willie Jones III, Anthony Wilson,
Roy Hargrove, Matt Munisteri, Robert Glasper, Adam Rafferty, Greg
Glassman, Jon Fishman, Ronnie Mathews, la Village Vanguard Orchestra
e il gruppo Exegesis del chitarrista Nick Demopoulos. Oltre alle numerose
collaborazioni, Danton Boller è attivo come leader con il Danton Boller
Group, da lui stesso definito uno “straight ahead acoustic jazz group”.
La sua band vede la partecipazione di Willie Jones III alla batteria,
Ron Blake al tenore e Anthony Wilson alla chitarra.
Rodney Green
Nato a Philadelphia in una famiglia in cui la musica era una presenza
dominante, il padre era un predicatore e organista e la madre cantava
nel coro della chiesa, Rodney Green si avvicina alla batteria sin
dall'età di tre anni. Durante l'adolescenza ha modo di ampliare i
propri orizzonti musicali accostandosi al jazz e altri generi musicali,
e all'età di quattordici anni inizia a studiare con Scott Robinson.
In breve inizia a frequentare l'ambiente jazzistico della propria
città, incontrando musicisti come Orrin Evans, Duane Eubanks e Christian
McBride. All'età di sedici anni inizia quindi a suonare professionalmente,
dapprima subentrando a Brian Frasier Moore in una scrittura presso
lo Chez LaBelle, il club della cantante soul Patti LaBelle, e divenendo
successivamente titolare dei Sunday Jazz Brunch. Durante quel periodo
Bobby Watson lo scrittura per un tour in Italia, convincendo i suoi
genitori a lasciarlo partire. Una settimana dopo il diploma di scuola
superiore, all'età di diciassette anni, Green si trasferisce a New
York, dove aveva già iniziato a suonare episodicamente, inserendosi
ben presto nell'ambiente jazzistico e iniziando a suonare con Christian
McBride, Eric Reed, Greg Osby, Joe Henderson, Benny Green, Tom Harrell
e Mulgrew Miller. A 19 anni è nella band di Diana Krall, con cui suonerà
per due anni. Ha inoltre collaborato tra gli altri con Terence Blanchard,
Carmen Lundy, Stefon Harris, Charlie Haden, Wynton Marsalis, Ravi
Coltrane, Lizz Wright, Terell Stafford, Ben Wolfe, George Benson,
Nicholas Payton, Cyrus Chestnut, Sadao Watanabe, Antonio Hart, Adam
Rodgers, Michael Brecker, Kenny Barron, Marc Cary, Abbey Lincoln,
Betty Carter, Shirley Scott, Benny Wallace, Makoto Ozone, Wycliffe
Gordon, Paula West, Bruce Barth, Peter Cincotti, Andy Bey, New York
Voices, Herbie Hancock e Dianne Reeves.