Il
trio di Kevin Hays riunisce tre dei più brillanti musicisti attivi
sulla scena jazzistica internazionale.
Kevin Hays, classe 1968, può già vantare una carriera di tutto
rispetto che lo ha visto sin da giovanissimo al fianco di grandi musicisti,
a partire dal suo esordio professionale all'età di diciassette anni
nel gruppo di Nick Brignola, proseguendo in seguito con le collaborazioni
illustri con musicisti come George Coleman, Benny Golson, Roy Haynes,
Joe Henderson, Joshua Redman, Sonny Rollins, John Scofield e Al Foster.
Oltre a tutto questo Kevin Hays è anche da tempo uno dei musicisti
di punta della nuova scena internazionale, avendo suonato e inciso
con il quartetto di Chris Potter, con Scott Colley e Brian Blade.
La classe innata che gli è propria e questo insieme di esperienze
davvero impressionante per un musicista non ancora quarantenne hanno
contribuito a distillare uno stile molto personale, i cui elementi
distintivi sono una straordinaria sensibilità armonica e un senso
ritmico di rara efficacia, uniti a sonorità brillante e ricercata.
Pianista in possesso di tecnica e competenza jazzistica eccellenti
che gli consentono di esprimersi compiutamente in qualsiasi contesto,
Kevin è anche uno dei maestri nell'arte di creare delle risonanze
speciali grazie a uno spiccato talento nell'elaborare voicings inediti
nel corso delle sue re-invenzioni armoniche, accanto alla capacità
di creare un sound avvolgente e cangiante, costituito da più strati
ritmico armonici da lui di volta in volta sovrapposti e riordinati,
finalizzando sempre questa grande sapienza tecnica verso un esito
di integra espressività artistica che sa essere essenziale e coinvolgente.
Doug Weiss. Nato a Chicago nel 1965, stimolato dall'ambiente
familiare inizia a suonare il piano all'età di cinque anni, passando
al contrabbasso all'età di dieci anni. Durante la sua formazione ha
modo di suonare con la Chicago Youth Symphony Orchestra, e di iniziare
a suonare nelle sue prime scritture di jazz con il chitarrista Fareed
Haque. Nel 1983 studia con Todd Coolman nell'ambito del Jazz Studies
Program presso il William Patterson College, e nel 1985 riceve la
Milt Hinton Scholarship, che gli consente di studiare privatamente
con Rufus Reid. Doug Weiss è da qualche anno uno dei più apprezzati
e richiesti giovani contrabbassisti, e ha collaborato e inciso tra
gli altri con Toshiko Akiyoshi, Mose Allison, Marc Copland, Kenny
Drew Jr, Al Foster, Billy Hart, Fred Hersch, Clifford Jordan, Lee
Konitz e Joe Williams.
Bill Stewart, batterista e pianista, si è imposto sulla scena
internazionale nei 5 anni trascorsi con la band di John Scofield tra
il ‘90’ e il ’95. Autodidatta alla batteria, ha frequentato la University
Of Northern Iowa e il Wayne College, dove ha studiato con Dave Samuels,
Rufus Reid e Harold Mabern, e ha incontrato per la prima volta Joe
Lovano. Nel periodo trascorso al college effettua le sue prime registrazioni,
dapprima con il sassofonista Scott Kreitzer e in seguito incidendo
due album col pianista Armen Donelian. Trasferitosi dopo gli studi
a Brooklyn nel 1988, ha iniziato ad affermarsi sulla scena di New
York, suonando in numerose jam sessions e iniziando ben presto a suonare
con il Larry Goldings trio, completato da Peter Bernstein. A una jam
session cui prende parte al club Augie’s viene notato da Maceo Parker,
che lo invita a partecipare all’incisione del suo album “Roots Revisited”.
In seguito entra a far parte del gruppo di John Scofield, dove incontra
nuovamente il suo compagno di college Joe Lovano, il quale successivamente
suonerà anche in entrambi i due dischi di Stewart da leader: “Think
Before You Think”, per la giapponese Jazz City, in cui oltre a Lovano
suonano Dave Holland al basso e Marc Copland al piano, e “Snide Remarks”,
con Bill Carrothers al piano, Eddie Henderson alla tromba e Larry
Grenadier al basso, con cui ha lungamente collaborato nel trio Pat
Metheny. I brani di Stewart mettono in luce una sofisticata tecnica
compositiva, definita da Lovano come quella di un “suonatore di melodie
all’interno del concetto di ritmo”.Bill Stewart è un musicista di
grande spessore e integrità artistica che può essere ormai considerato
uno dei protagonisti dell'evoluzione della batteria jazz.