Kurt
Rosenwinkel è da molti considerato il chitarrista più notevole
e futuribile della sua generazione, e nonostante l’ancor giovane età
la sua figura musicale è stata spesso accostata a quella di innovatori
dello strumento quali Pat Metheny, John Scofield, John Abercrombie
e Bill Frisell. Dal 2000 incide per la Verve, con la quale ha pubblicato
quattro cd. In questa serie di lavori Rosenwinkel ha sicuramente dato
prova, accanto alle sue formidabili qualità esecutive e strumentali,
di una visione compositiva e musicale decisamente innovativa e talvolta
visionaria, che lo ha confermato al centro dell’attenzione della critica
e gli ha procurato un vasto seguito di appassionati. La sua concezione
musicale nasce e si sviluppa a partire da basi decisamente solide:
tra le collaborazioni precedenti alla carriera di bandleader spiccano
quelle con nomi storici come Gary Burton e Paul Motian. Trasferitosi
a New York nel 1991, Rosenwinkel ha inoltre avuto modo di essere parte
e di contribuire all'evoluzione di una nuova scena di straordinari
musicisti comprendente tra gli altri Brad Mehldau, Mark Turner, Ben
Street, Larry Grenadier, Avishai Cohen, Jeff Ballard e Jorge Rossy.
Questo tour lo vede alla testa di un formidabile gruppo formato Aaron
Goldberg, brillante pianista che ha suonato tra gli altri con Joshua
Redman e Wynton Marsalis, l'eccellente Joe Martin al contrabbasso,
già al fianco di Art Farmer e Bill Charlap, e lo straordinario Eric
Harland alla batteria, che ha tra gli altri collaborato con Joshua
Redman e Mc Coy Tyner.
Kurt Rosenwinkel
Nato a Philadelphia nel 1971, Kurt Rosenwinkel è da molti considerato
il chitarrista più notevole e futuribile della sua generazione. Cresciuto
in una famiglia dove la musica rivestiva un ruolo importante, dopo
gli inizi nella sua città natale si trasferisce a Boston dove studia
presso il Berklee College of Music, dove viene scritturato da Gary
Burton per unirsi al proprio gruppo. In seguito entra a far parte
della Electric BeBop Band di Paul Motian e nel 2001 si trasferisce
a New York, dove ha modo di sviluppare la propria concezione musicale
suonando regolarmente in club come lo Small’s e collaborando tra altri
con Brad Mehldau, Mark Turner, Ben Street, Larry Grenadier, Avishai
Cohen, Jeff Ballard e Jorge Rossy. Il suo primo cd lo incide con la
Fresh Sound New Talent, una etichetta spagnola che sin dalla nascita
di questa nuova scena di future star mondiali ne ha saputo documentare
l’evoluzione in modo costante. In questo suo primo lavoro, uscito
nel 1997 e registrato dal vivo allo Small’s, Rosenwinkel dimostra
già una grande maturità e profondità di concezione unite a un tratto
sonoro inconfondibile. Nel 1998 pubblica con la Criss-Cross “Intuit”.
Pochi mesi dopo la registrazione di “East Coast Love Affair”, Kurt
ritorna in studio con Mark Turner, Ben Street, Jeff Ballard e il tastierista
Scott Kinsey per incidere quello che nel 2000 sarebbe diventato il
primo degli album da lui pubblicati con la Verve, “The Enemies of
Energy”. Prima di passare alla Verve Rosenwinkel ottiene un contratto
con la Impulse!, per la quale incide un cd, “Under it All”, che non
verrà pubblicato a causa dell’assorbimento della Impulse! da parte
della Universal. Sempre per la Verve pubblica nel 2000 “The Next Step”
e nel 2003 “Heartcore”, la cui realizzazione presso il proprio studio
richiede a Kurt due anni e mezzo di lavoro. “Deepsong” del 2004 vede
la partecipazione accanto a Kurt di Joshua Redman - il cui cd “Momentum”
vede la collaborazione di Kurt - Brad Mehldau, Larry Grenadier, e
Ali Jackson e Jeff Ballard alla batteria.
Aaron Goldberg
Aaron Goldberg, nato a Boston nel 1974, inizia lo studio del piano
a 7 anni, scoprendo successivamente il jazz alla Milton Academy sotto
la guida del bassista Bob Sinicrope. In seguito studia con Jerry Bergonzi
e frequenta la New School for Jazz and Contemporary Music di New York,
laureandosi infine a Harvard. Come leader ha debuttato incidendo nel
‘99 per la "Turning Point", in cui al suo trio si aggiungono Mark
Turner e Joshua Redman, insieme alla vocalist Carla Cook e Karsh Kale
alle tablas, e il suo ultimo progetto discografico sempre per la J
Curve, "Unfolding", lo vede alla guida del trio con Reuben Rogers
e Eric Harland, suoi compagni di vecchia data nel gruppo di Joshua
Redman. Aaron Goldberg inoltre ha costituito l’OAM Trio, con il bassista
Omer Avital e il multi-percussionista catalano Marc Miralta. Questo
gruppo ha all’attivo due incisioni, "Trilingual" e "Flow", entrambi
per l’etichetta spagnola Fresh Sound/New Talent Records. Goldberg
è inoltre direttore musicale di “All Souls at Sundown”, una rassegna
di performance di jazz e poesia frutto di una collaborazione tra la
All Souls Church e il Jazz at Lincoln Center di New York, in cui si
esibisce mensilmente accanto al meglio dei nuovi talenti della Grande
Mela. Come sideman la collaborazione che gli ha dato la maggior notorietà
è senz’altro quella con Joshua Redman, nel cui gruppo ha suonato per
3 anni incidendo 2 album per la Warner Bros. Attualmente collabora
tra gli altri con Al Foster, Stefon Harris, Mark Turner, John Ellis
e la vocalist Melissa Walker. Precedentemente vanta inoltre collaborazioni
con artisti quali Betty Carter, Freddie Hubbard, Wynton Marsalis e
Nicholas Payton, George Coleman, Jerry Bergonzi e Bill Pierce, Lenny
White, Buster Williams, Terry Gibbs e i compositori Guillermo Klein
e Magali Souriau.
Joe Martin
Nato a Kansas City, verso i sedici anni Joe Martin viene sedotto dallo
stile di due celebri bassisti, Jaco Pastorious e Stanley Clarke, trovando
poi una voce personale attraverso l’ascolto di Ray Brown, Scott LaFaro,
Paul Chambers, Ron Carter e Charlie Haden. Si diploma nel ’94 e parte
alla volta di New York, dove incontra il batterista Jorge Rossy, con
il quale inizia un tour europeo al seguito del tenorista Mark Turner.
Incide pure per il sassofonista Perico Sambeat il cd “Ademuz”, in
cui, oltre a Rossy e Turner, figura anche un giovane pianista di nome
Brad Mehldau. Nel 2000 realizza “Algorhythm”, primo album a suo nome
nel quale, oltre a farsi apprezzare quale compositore di temi originali
e cimentarsi perfino in una rivisitazione di Bach, si distingue per
essere l’unico esecutore dell’intero lavoro, dando egregia prova della
propria padronanza tecnico-esecutiva alla chitarra acustica, al piano,
alla batteria e, ovviamente, al basso, il tutto da solo! Voce profonda
e chiarezza d’eloquio, Joe Martin ha collaborato tra gli altri con
Art Farmer, Kurt Rosenwinkel, Bill Charlap, Jon Gordon, Vinicius Cantuaria.
Tra i suoi lavori più recenti si segnala l’album “Passage”, con Kevin
Hays al piano e due suoi amici di lunga data, Jorge Rossy alla batteria
e Mark Turner al sax.
Eric Harland
Nativo di Houston, Eric Harland è considerato uno dei batteristi emergenti
dell’ultima generazione. E’ stato il batterista delle ultime tournèe
di Joe Henderson e suona da diversi anni nel gruppo di Terence Blanchard.
Nell’estate 2003 è stato in tournèe con il gruppo di McCoy Tyner,
comprendente Bobby Hutcherson e Charnett Moffett. In seguito ha preso
parte con gli stessi musicisti alla registrazione dell’album “Land
Of Giants”, ed è infine entrato a far parte del gruppo di McCoy Tyner.
Tra le sue collaborazioni precedenti spiccano quelle con Kenny Garrett,
Joshua Redman, Geri Allen, Charles Lloyd, Jacky Terrasson, John Patitucci,
Ed Simon, Jason Moran e Greg Osby.